Descrizione
A quasi trent’anni dalla morte di .Enzo Tortora la sua compagna Francesca Scopelliti consegna alla memoria degli italiani una .selezione delle lettere .che il celebre giornalista e presentatore televisivo le scrisse dall’inferno del carcere nel quale era stato sbattuto per “pentito” dire. Arrestato nel .1983 .per associazione camorristica e spaccio di droga la .star amata da decine di milioni di italiani .vive in quei giorni l’incubo di una giustizia ferma al Medioevo e promette di battersi fino all’ultimo non soltanto per affermare .la sua estraneit alle accuse .ma anche per denunciare le .aberranti condizioni di vita dei detenuti. Promessa mantenuta: Enzo Tortora diventer di l? a poco il grande leader politico della battaglia per una giustizia giusta culminata con la .vittoria schiacciante(poi tradita dal Parlamento) del .referendum .per la .responsabilit civile dei magistrati. Aprite questo Volume: .sentirete l’urlo di un innocente straziato dall’assenza di diritto e di verit. .Leggete queste lettere: .traboccano di incredulit e indignazione ma anche di dolcissimo amore per la sua Francesca. Scoprirete cos? di non poter restare indifferenti alle parole – purtroppo ancora attuali – di un detenuto dalla coscienza limpida e libera che lancia la sua accusa a magistrati prigionieri di un teorema giudiziario e a giornalisti corrivi con la Procura di Napoli ingabbiati dal pregiudizio e dalla malafede. Il presente Volume .nasce dall’incontro di .Francesca Scopelliti .e della .Fondazione Enzo Tortora .con l’Unione delle Camere Penali .Italiane e si propone come uno strumento utile a continuare la straordinaria battaglia politica che un uomo retto e coraggioso ha combattuto fino all’ultimo insieme al suo Partito radicale per l’affermazione della .responsabilit civile dei magistrati della .terziet del giudice della .separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante .nonch? della cultura di un processo penale che non venga inquinato dal circo mediatico-giudiziario.